di Valerio Lazzaretti
Quando Cristiano Rea, iniziò a disegnare e produrre le locandine per la promozione delle serate al Uonna Club, i centri sociali nella città di Roma, ancora non esistevano. In una metropoli in cui si avvertiva ancora l’onda lunga del movimento del ’77, i luoghi di aggregazione giovanile rappresentavano ancora un miraggio.
Proprio militanti di quel movimento, giovani di Lotta continua, ci avevano provato per qualche tempo a Roma nord, occupando un locale in zona Trionfale, ribattezzato la “Casa Rossa”. Medesima azione, l’avevano portata avanti sempre militanti di Lotta continua, ma questa volta a Cinecittà. La volontà di creare uno spazio sociale per gli abitanti del quartiere, li portò ad occupare un vecchio casale. Lo “Stabile” di via Calpurnio Fiamma, occupato nell’ottobre del ’77, fu probabilmente il primo “centro sociale” della città. Durò appena lo spazio di qualche mese perché nell’aprile del 1978, fu sgomberato definitivamente, e addirittura demolito.
Bisognerà arrivare fino al 1981, quando nella periferia sud, a Casal Bernocchi, frazione di Acilia, comune di Roma, alcuni giovani dettero vita al CSOA La Talpa. Occupato da un gruppo di persone, che volevano utilizzarlo per offrire una alternativa per socializzare, e creare un intervento nel quartiere dormitorio. [Lo spazio è tuttora esistente].
Poi, finalmente, nel giro di pochi anni vennero occupati tre spazi inutilizzati che, in seguito, diventeranno cruciali per tutta la città.
A quel punto, Cristiano Rea, il grafico del punk capitolino, iniziò ad allargare il suo spazio di azione. La Propaganda a base di china nera e fogli bianchi, fu da lui messa al servizio dell’intera collettività. L’artista romano iniziò a disegnare sempre più manifesti, anche di grande formato, che contenevano la programmazione dei concerti, gli appuntamenti, le mostre, e le iniziative, dei nascenti centri sociali di Roma. Tutti coloro che operavano negli spazi occupati si rivolsero, senza alcun tentennamento, al suo estro e alla sua creatività. Dopo, quasi quarant’anni, attraverso le sue tavole, tutti possono ricostruire e apprezzare quello che si muoveva in città: dal Uonna, il tempio indiscusso del punk, ai Centri sociali di Roma.
Nel febbraio del 1986 e a Montesacro, in via Val Pellice 4, una vecchia scuola in disuso si trasformò nel CSOA Sisto V°, ribattezzato poi, Hai Visto Quinto?. A organizzare e gestire l’occupazione un gruppo di militanti dell’Autonomia romana. Il centro sociale svolse un ruolo importante sia a Valmelaina che a Monte Sacro. [Oggi non esiste più e al suo posto è stato costruito un supermercato].
Il 30 aprile del 1986, in via Meuccio Ruini 45, a Colli Aniene, la vecchia scuola col tetto e le pareti di eternit diventò il CSOA Blitz. Anche questo spazio venne occupato dai punk del Tiburtino e da giovani che gravitavano nell’area dei collettivi autonomi. A Roma, fu un centro importante per tutta una serie di iniziative e concerti che si protrassero a cavallo fra gli anni ’80 e buona parte del decennio successivo. Il Blitz durò fino alla metà degli anni ’90, poi il fabbricato fu totalmente demolito.
Il giorno successivo alla nascita del Blitz, il 1 maggio 1986, in occasione della IV^ edizione della Festa del non lavoro, che, come le precedenti si svolse nel piazzale antistante l’ingresso del Forte Prenestino, alcuni giovani tagliarono le catene che chiudevano la cancellata e continuarono, in nutritissima compagnia, la festa all’interno del vecchio Forte militare: Era appena nato il CSOA Forte Prenestino. [Dopo 32 anni, il Forte è rimasto patrimonio della città]
Sul finire del 1986, a Primavalle, in via Bernardo da Bibbiena, nacque il CSOA Break Out. Il vecchio asilo era stato occupato da giovani del quartiere legati all’area di Autonomia Operaia. Nel corso degli anni furono organizzati lì decine e decine di concerti. Puntualmente, la data del 16 aprile, giorno dell’anniversario del “Rogo di Primavalle”, rappresentava l’occasione per i militanti di estrema destra, per assaltare il centro sociale che si trovava nelle vicinanze della casa della famiglia Mattei, dove, nel 1973, si era consumata la tragedia. [Lo spazio fu smantellato agli inizi dell’anno 2000].
Diversa fu la storia che riguardò l’occupazione del CSO Torre Maura. Nel 1987, a via Dell’Aquila Reale, venne occupata l’ex casa del fascio e lo spazio sociale durò lo spazio di soli due anni. Già nel 1990, adducendo pericoli per l’incolumità pubblica, col fatto che l’edificio risaliva realmente agli anni ’20, venne sgomberato e vennero murati l’accesso e tutte le finestre. A quel punto, un gruppo di giovani anarchici, punk e ribelli della zona, decise di occupare una vecchio edificio nel tratto finale di via dei Colombi, proprio all’angolo con via dei Ruderi di Casa Calda. Ma un successivo sgombero nel 1992, porterà l’allegra combriccola ad occupare una ex scuola a via delle Averle. Nacque così lo Spazio Liberato Torre Maura. [Oggi, dopo 26 anni è ancora attivo].
Nel 1988, a via Del Trullo 330, nella omonima borgata, un vecchio cinema fu occupato e ribattezzato, CSO Ricomincio Dal Faro. Uno spazio al coperto molto ampio, che dette l’ospitalità ad iniziative e concerti che avrebbero richiamato negli anni centinaia di persone. [Oggi, 30 anni dopo, anche se a rischio sgombero, lo spazio continua ad ospitare concerti molto partecipati]