ROMA KO e altre storie // 1977/1991

Qui ho raccolto le poche foto dei gruppi in cui ho suonato la batteria dal 1978 al 1991. I Colditz nel 1979, con alla chitarra Fausto del giro Trancefusion che poi entrerà nei Raff. Gli Ach Dopo (1979) con Mario, Rik e Massimiliano, punk rock d’autore con bei testi in italiano, mai saliti su un palco ma seminali per gli Apologia di Reato (1979/82). Con gli Apologia, Rik al basso e Max alla chitarra, partecipammo al Primo festival Rock Italiano nel 1979/1980. Suonammo lo stesso giorno dei Luxfero e fummo recensiti su Ciao2001 come peggior gruppo della serata. Max che prima dell’Apologia aveva dato vita ai Nich e agli Universo Meccanico ora suona il basso con i suoi Istinti. Gli Estasi (1983) breve avventura post punk in compagnia di Paolo Taballione prima del Carillon del Dolore. I Vladivostok (1984), new wave in italiano con Andrea Camerini alla voce che poi formerà i Cyclone. I Garbages (1986) la primissima formazione con il compianto Luigi Bernardini alla voce e Pino Moscato alla chitarra. I Lost Inside (1986) con Carlo Pinnone dei Fun alla chitarra. I Roma KO (1987/91) il ritorno al punk delle origini con decine di concerti nei centri sociali occupati di Roma e poche puntate all’estero, Napoli, Firenze, Siniscola, Sassari, Rocca di Papa. Nel 2019 la Hellnation records di Roberto Gagliardi darà alle stampe un 7″ intitolato “Demo 1988” con quattro pezzi registrati in studio nell’88. I Geki (1991/93) dopo il punk il beat cantato in italiano, con Carlo Suppre alla chitarra che poi formerà i suoi Magneti.

Ma ci sono anche gruppi musicali di amici per cui ho disegnato locandine e condiviso cantine, i Luxfero, gli Apocalypse Hotel, i Rats Shake Five poi Move, i Red Rappers, i Bloody Riot, i Garcon fatal e altri di cui restano solo i ricordi di tante serate passate insieme a sognare un palco dove poter suonare che Roma maledetta in quegli anni non ci offriva: Nich, Universo Meccanico, Rumble, Uniplux, Treno, Psyco and sexy shop, Illogico, Videozona. Chi non fu travolto dall’onda ciclopica dell’eroina troverà poi il suo palco e la sua occasione negli anni novanta con la nascita degli spazi sociali occupati e autogestiti.

Le storie di molti di questi gruppi sono raccolte nel libro cult Lo stivale è marcio di Claudio Pescetelli edito da RaveUp, nella sezione sulla prima scena punk romana.

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